Questo Libro è unico e di un genere letterario irripetibile che oggi, all’Uomo che mostra la sua impotenza davanti ai terrificanti pericoli che egli stesso ha creato, il “caso” ha donato. VERO in tutti i suoi aspetti, si conclude con l’appello degli ideatori di Pangea. Due bambini che ricordano all’uomo il consiglio vergato da secoli:
“Se non diverrete come bambini non entrerete nel Regno…”
Paradiso… Grandi Praterie… Giardino delle Delizie… Pangea… dell’Eden o, in qualunque modo si voglia chiamare quella Dimensione dove, l’impossibile, rappresenta la norma.
Ai cinici, l’argomento trattato ispirerà un ghigno di scherno verso chi, probabilmente dotato di capacità deduttiva fuori dal comune, ha descritto incredibili accadimenti sul Libro della Vita; un termine impegnativo col quale alcuni già iniziano a chiamarlo. La peculiarità di questi eventi è quella di esser stati previsti e tramandati ai posteri come questa profezia ammonitrice: “il loro riso, alla fine, una smorfia di dolore diverrà.”
Queste righe non sono solo la presentazione di un libro, sono anche la presentazione del suo impensabile scopo poiché, in esso, si descrive la svolta inaspettata che molti faranno e che da una mano paterna sarà guidata. Vergando il proprio nome tra le pagine del Libro della Vita, seguendo il “consiglio” posto al termine dell’ultimo capitolo, si farà compiere a molti un passo significativo verso i cancelli di Pangea.