Note e Appendici

[Appendice 1]

Maurice M. Cotterell in «Le profezie di Tutankhamon» a pag. 167 riporta dei passi tratti dal libro «Revelation» di Peter Lorie il quale fornisce un’interpretazione insolita e interessante sul numero che designa l’Anticristo: Forse il numero 666 e lo straordinario versetto dell’Apocalisse che riguarda la Bestia può non avere nulla a che fare con il male… In quasi tutte le religioni non cristiane il numero 6 non è considerato negativo. Nella Cabala, la tradizione mistica segreta ebraica, è considerato il numero perfetto, ed è correlato ai sei giorni della creazione e alle sei lettere del nome ebraico di Dio, i sei ordini di angeli, i sei corpi celesti e così via. Nella Gematria ebraica il numero 666 non significa nulla di particolarmente malvagio, ma significa un messia – un individuo che ha un messaggio particolarmente divino da riferire… la parola Apocalisse in effetti significa una rivelazione profetica, la rivelazione di una verità… Potremmo quindi prendere in considerazione la possibilità che la Bestia apocalittica numerata 666 sia in realtà un uomo e un uomo che porta una rivelazione, un messia (che potrebbe essere un anticristo, in quanto non predicherebbe il vecchio mondo di Dio, ma un nuovo mondo). Così il nostro nuovo messia potrebbe essere un buon messia e tuttavia essere un anticristo… Ovviamente sarà blasfemo perché andrà contro la cristianità convenzionale, ma comunque predicherà la parola di Dio (corsivo del Cotterell).


[Appendice 2]

Una significativa profezia del Monaco Olivetano, tratta da un quotidiano, scritta tra il Sette e l’Ottocento. – Gli altri segni che “parlano” di un evento ormai prossimo a verificarsi. – Il personaggio dovrebbe rivelarsi partendo da una terra meridionale. Nel breve volgere di tre anni Giovanni Paolo II ha chiesto cinque volte perdono per gli errori passati della Chiesa. È giusto, sostengono in molti. Ma dietro alle parole dell’anziano pontefice potrebbe nascondersi un messaggio ben più profondo che non una sia pur sentita e sofferta richiesta di perdono. Per capirlo non va perduta l’occasione di analizzare una significativa profezia del Monaco Olivetano, scritta tra la fine del Settecento e l’inizio del secolo successivo. Vediamo prima di tutto il contenuto del versetto profetico: “Quando i potenti chiederanno perdono, chiudete la porta di casa. Perché prossima sarà la comparsa dell’Anticristo”. Giovanni Paolo II potrebbe essere pertanto un tramite, cioè una persona (simboleggiata nel termine onnicomprensivo di “potenti”) attraverso cui viene annunciato al mondo un prossimo evento. D’altra parte abbiamo altri riferimenti che profetizzano per l’inizio del Duemila l’avvento dell’Anticristo. Sul punto non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Santa Ildegarda, per esempio, colloca l’evento nel primo decennio del prossimo millennio, il Ragno Nero “vede” entrare in Roma l’Anticristo quando nella città regnerà un pontefice con due nomi (Giovanni Paolo, appunto), la Monaca di Dresda aggiunge che il tristo personaggio comparirà quando “la luce della luna sarà coperta dall’ombra dell’uomo”. E l’uomo ha già posto piede sulla luna. Ma l’Anticristo da dove verrà? Una profezia del XVI secolo dice che giungerà a Roma “dalle terre del sole”, cioè da un Paese del Sud, un altro messaggio profetico, dello stesso periodo, lascia intendere che si tratterebbe di un ebreo. Ma c’è anche chi ipotizza che l’Anticristo possa essere un’ideologia politica o sociale rivoluzionaria. Tratto da – Cronaca Vera – del 22. 8. 1998 * Fini chiede perdono per le leggi razziali Tratto dal Corriere della Sera di venerdì 13 settembre 2002

Il caso vuole che recentemente anche uno degli uomini più potenti d’America e del pianeta, abbia chiesto pubblicamente perdono per le ingiuste vessazioni sopportate per secoli dai nativi di quel lontano paese. Clinton, nel maggio del 1997 si scusò ufficialmente anche con gli ultimi otto sopravvissuti dei circa 400 soldati malati di sifilide che, dal 1932 a Tuskegee, in Alabama, furono usati come cavie. Si voleva osservare l’evoluzione di una sifilide non trattata fino alla morte del paziente. Incredibilmente si omise di curarli anche dopo l’introduzione, nel 1947, della penicillina, un farmaco che avrebbe potuto salvarne molti. La loro partecipazione allo “studio” fu ottenuta promettendo “cure” gratuite ed esentandoli dal pagarsi il proprio funerale.

Crimini nazisti: Sessanta anni dopo la fine della guerra il Cancelliere tedesco, Gerard Schroder, nella lettera al presidente ucraino Viktor Ieshenko, scrive: «Vi chiediamo perdono per le sofferenze inflitte dalla Germania nazista al popolo ucraino». Estratto da -il Piccolo- 7-5-2005 Accanto alle richieste di perdono di tanti potenti della terra, va certamente posta quella di cui si è trovata traccia sul Mercatino N. 43 del 2 – 11 – 07. Nel novembre 1992 il presidente russo Boris Eltsin chiede scusa all’Ungheria per l’invasione delle truppe sovietiche.


[Appendice 3]

Una croce di sangue si è impressa (per la prima volta nel ‘99) sulla fronte di un giovane sacerdote isolano Prete di Veglia mostra le stimmate Il fenomeno si è ripetuto domenica al santuario di Jarun davanti a migliaia di persone Un giovane sacerdote dell’isola di Veglia ha impressa una croce sulla propria fronte, una stimmate ben visibile e apparsagli nel 1999. «È il segno di Dio» commentano i credenti e tutti coloro (sono sempre più numerosi) che amano ascoltare il prete isolano quando celebra messa. Domenica scorsa, nel Santuario Mariano di Jiarun, a Zagabria, proprio mentre stava per concludersi la messa, la fronte del sacerdote ha iniziato a sanguinare. Il fenomeno non è passato inosservato, anzi, è stato notato dai sacerdoti che gli stavano vicino nonché da parecchie persone. Il Padre del Santuario, vista la fronte insanguinata del giovane prete ha dichiarato che si tratta di «un segno divino, ovvero di Dio che chiama a raccolta gli uomini migliori perché si adoperino a costruire un mondo migliore». Estratto da -il Piccolo- di giovedì 3 ottobre 2002


[Appendice 4]

«Ahmadinejad: L’Imam Nascosto è la mia guida» “Gli Usa ci vogliono attaccare perché sanno che il Messia sta per tornare” Che sia sempre stato super devoto all’Imam Nascosto – per la maggior parte degli sciiti scomparso ma non morto nel 941, destinato a tornare sulla Terra come Mahdi o Messia – è cosa nota. Il Presidente iraniano ha dichiarato ispirato a Mashad, di fronte a un pubblico di studenti che il dodicesimo Imam guida il mondo e ha aggiunto che sempre «lui» è pronto a tornare per portare (finalmente) pace, giustizia e Islam all’intero pianeta. Alcuni religiosi iraniani hanno mosso delle critiche a Mahmoud Ahmadinejad, invitandolo a «pensare e agire in termini più terreni. La gente non si aspetta certo consigli religiosi da lui». A frenare davvero la propaganda messianica del Presidente Ahmadinejad potrebbe essere solo il GrandeAyatollah Ali Khamenei. Ma la Guida Spirituale dell’Iran finora ha lasciato fare il Presidente. Non ha mai nemmeno commentato le dichiarazioni di quest’ultimo sul vero scopo dell’offensiva americana contro l’Iran: ostacolare il ritorno (ormai imminente) dell’Imam Nascosto, indebolire la Repubblica Islamica in previsione dell’arrivo del Messia che imporrà (con ovvia soddisfazione di Teheran) la religione (Cecilia Zecchinelli) Estratto dal -Corriere della Sera- venerdì 9 maggio 2008


[Appendice 5]

Mosca — Mikhail Gorbaciov è stato lo strumento attraverso cui Papa Wojtyla e l’ex presidente statunitense Ronald Reagan sono riusciti a far disintegrare l’Urss, ma tutti e tre questi personaggi, consapevoli o no, sono di fatto al servizio di un «disegno diabolico». È questa la singolare tesi che lo scrittore ucraino Boris Oleinik sostiene nel suo libro «Il Principe delle tenebre» . Dopo essersi domandato, con tortuose argomentazioni, se Gorbaciov fosse consapevole o no del male che ha provocato, lo scrittore sostiene che tutti i «fatti» da lui citati «dimostrano» che Gorbaciov va visto in realtà nel contesto di un «disegno diabolico» che si sta dipanando in questo tragico scorcio di fine secolo e di fine millennio. Il dramma, nota ancora Oleinik, è che lo sconfitto Gorbaciov potrebbe, «novello De Gaulle», tornare sulla scena. Vice presidente, fino al golpe, del Soviet delle Nazionalità (una delle due Camere del Parlamento Sovietico) e poi dimenticato da tutti, Oleinik ultimamente si è dato alla scrittura. Estratto dal quotidiano -il Piccolo- del 11. 9. 1997

E Reagan disse: «Questo è un segno di Dio» Lo storico del comunismo Richard Pipes era il cremlinologo della Casa Bianca nel primo mandato di Reagan. Egli riferisce che il presidente «vide nell’elezione a Papa di Wojtyla un segno della volontà del Signore di porre fine alle dittature comuniste». Non credo – dice infine Pipes – che i due uomini più potenti della terra abbiano elaborato assieme un piano per demolire il blocco sovietico. Lo avrei saputo. Dal Corriere della Sera di sabato 19 Ottobre 2002


[Nota 1]

David Icke, in – Figli di Matrix -, a pag. 220 sostiene con acute osservazioni l’utilità di capire che nomi e titoli diversi possono talvolta indicare lo stesso personaggio. Egli ritiene che questo semplice accorgimento permetterebbe di svelare molti misteri. A tale proposito aggiunge che L. A. Waddell, autore di – British Edda – tradusse l’Edda britannica, un antico poema epico rinvenuto nel XII secolo di cui gli studiosi travisarono la natura sulla base del fatto che un islandese di nome Snorri Sturlason (1179-1241) incluse la traduzione del testo tra le sue opere. Ciò portò all’errata convinzione che egli ne fosse l’autore. L. A. Waddell durante la sua permanenza in India ebbe modo di studiare la storia e la mitologia indù. Notò che Eindri, il nome che nell’Edda sta a indicare il “dio” Thor, era curiosamente simile a quello del “dio” indù Indra. Dopo approfondite ricerche, Waddell concluse che Thor e Indra fossero in realtà la stessa persona. La descrizione di Indra fatta dai Veda ricorda altresì il dio greco Zeus, meglio noto come Giove ed esperti di sanscrito ritengono che Indra coincida proprio con Giove. Waddell fornisce svariati indizi per dimostrare che Indra e Thor, da cui deriva in inglese la parola “Thursday”, per ironia della sorte appunto Giovedì, sono il medesimo dio. Icke riporta che Waddell scoprì pure che il primo re dei Sumeri si chiamava Indara ed era noto in Egitto con il nome di Asari che poi divenne Osiride. Nelle pagine seguenti troviamo alcuni dati che per alcuni si riveleranno inquietanti: “Nell’ Edda si legge che Thor combatté e sconfisse gli adepti del culto del Serpente della Frigia (in Turchia). Thor era anche il leggendario re Mida, il re che tramutava in oro ogni cosa che toccava. La sua vittoria sui Frigi venne commemorata in quei luoghi con un monumento noto come Tomba di Mida, anche se in realtà non si tratta di una tomba. Su quel monumento, risalente all’ anno 1000 a.C. ci sono nove enormi croci di san Giorgio (un altro nome di Thor-Indara-Giove-Mida…)


[Nota 2]

Dalla “Bhagavad-Gita”, il libro sacro del Brahmanesimo e del Buddhismo, dove si racconta un episodio del poema epico Mahabharata, cioè l’epopea della famiglia dei Bharata, quando di fronte al dubbio di Arjuna, il capo dell’esercito del Bene (Pandava), se lanciare o no la battaglia finale contro l’esercito del Male (Kurava), il suo cocchiere, che è il dio Krishna, gli dà gli insegnamenti fondamentali di tutta la dottrina Brahmanica, parla del Karma (legge di causa effetto), del Dharma (il senso del dovere insito in ogni individuo e in tutte le cose del Creato, il cui contrario è Adharma, cioè la trasgressione o tradimento di se stessi), della Retta Azione, l’Immortalità degli esseri e dell’essenza, ecc.


[Nota 3]

Questa profezia popolare sarda riporta che l’uomo del bosco, conclusa la sua drastica opera di sfoltimento darà vita a un’umanità nuova con l’innocenza di un ddéddu (bambino)


[Nota 4]

Scritto dove si annunciano le piaghe degli Ultimi Tempi, attribuito a S. Ippolito e pubblicato nel 1557 a Parigi.


[Nota 5]

Era proprietà d’un macellaio e dunque molti lettori ci scuseranno per non aver tenuto fede all’impegno.


[Nota 6]

Lettera autografa di Laura redatta quattro mesi prima del suo incontro con l’Autore.


[Nota 7]

’ibàda: Per indicare il fine ultimo della Creazione.


[Nota 8]

Morica (cioè di Tommaso Moro, † A. D. 1600); fu fautore di una dottrina precedente e simile al Marxismo.


[Nota 9]

Boristhenes: Dnieper, fiume designante i popoli russi.